martedì 18 maggio 2010

Storia dell'Ajinomoto-Insud a Manfredonia - Scritta dal Rag. Michele Brunetti

LE RAGIONI DI UNA “FUGA”

ovvero

Storia della AJINOMOTO-INSUD dagli inizi alla fine

Raccontata da MICHELE BRUNETTI


In sterquilinio pullus gallinaceus
Dum quaerit escam, margaritam repperit.
"Iaces indigno quanta res" inquit "loco" .
(Fedro)

PREFAZIONE - LE RAGIONI DI UN RACCONTO
Cap. I - I PRODROMI
Cap. II – GLI INIZI
Cap. III – L’AVVIO
Cap. IV – L’ESTERNO
Cap. V – IN PRODUZIONE
Cap. VI – ARIE DI CRISI
Cap. VII – L’INIZIO DELLA FINE
Cap. VIII – LA FINE
Cap. IX – I RETROSCENA


Le ragioni di un racconto.


Molte volte, in questi anni, avevo notizia di incontri e di dibattiti pubblici in cui, tra l’altro, si parlava delle vicende del primo insediamento industriale a Manfredonia, la Ajinomoto-INSUD, e tutte le volte mi preoccupavo di chiedere all’amico Mimì Tavano, l’unico col quale ho condiviso tutte le mie informazioni al riguardo, se avessero chiesto notizie a lui, visto che non lo avevano fatto a me e, alla sua risposta negativa, concludevamo, insieme: - «Si diranno le solite inesattezze!» -

Con Tavano, infatti, abbiamo condiviso molti degli avvenimenti narrati, scambiandoci sempre pareri, consigli e informazioni, e rileggendo queste note e ricordi, mi sono accorto di aver usato, molto spesso, il plurale “noi” che non vuol assolutamente essere un pluralis majestatis, ma solo l’indicazione di condivisione, con lui ed altri amici e colleghi, di quei fatti e di quelle interpretazioni di fatti cui assistevamo.

Spesso, e ripetutamente, mi hanno chiesto di conoscere i veri motivi della chiusura della fabbrica Ajinomoto di Manfredonia, per semplice curiosità o per avere la conferma della propria convinzione, e allora sentivo:

1. i giapponesi se ne sono andati scandalizzati dalla poca voglia di lavorare delle maestranze;

2. i giapponesi hanno scoperto che gli operai, invece di lavorare, giocavano a carte o vedevano filmini pornografici;

3. i giapponesi hanno scoperto che i dipendenti “rubavano” (che cosa, nessuno lo diceva);

4. tutti insieme questi motivi e altre simili facezie.

Sfatare tutte queste convinzioni era una impresa che avrebbe richiesto lo spreco inutile di molte energie, perciò, se l’uditorio meritava, rispondevo solo:

- «Sono tutte idee sbagliate! Non avete detto una sola ragione valida ed effettiva.» -

A coloro che, invece vogliano veramente sapere quali sono stati i veri motivi della fine di quell’esperienza industriale, chiedo prima di tutto la disponibilità a dedicarmi una parte del loro tempo, poi cerco di raccontare il tutto, non senza ribadire che io posso raccontare solo quelli che conosco, se vi sono altri motivi, di cui non ho contezza, non posso parlarne.

Per gentile concessione del Rag. Michele Brunetti